Enti locali: proroga al 31.03 del termine per deliberazione bilancio previsione 2022-2024

Autore: redazione
31 Dicembre 2021

Con notizia pubblicata sul proprio sito internet in data 22 dicembre l'IFEL Fondazione ANCI informa che la Conferenza Stato-Città ed autonomie locali ha approvato la proposta dell'Anci e dell'UPI per la proroga al 31 marzo 2022 del termine di deliberazione del bilancio di previsione 2022-24.

Di conseguenza con Decreto del Ministero dell'interno del 24 dicembre pubblicato in GU n 309 del 30.12 si stabilisce che il termine per la deliberazione del bilancio di previsione 2022/2024 da parte degli enti locali è differito al 31 marzo 2022. 

La nota specifica che in questo modo si rende così più agevole il percorso di definizione degli equilibri finanziari, anche in relazione alle numerose norme contenute nel Ddl Bilancio 2022 in fase di esame parlamentare e alla necessità di adeguare le aliquote dell'addizionale comunale all'Irpef ai nuovi scaglioni degli imponibili previsti nella stessa legge di bilancio.
Con la proroga del termine, viene contestualmente autorizzato l'esercizio provvisorio per il trimestre gennaio-marzo 2022 fino al 31.03.

Ricordiamo che l'art. 151, comma 1, del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL), fissa al 31 dicembre il termine per la deliberazione da parte degli enti locali del bilancio di previsione, riferito ad un orizzonte temporale almeno triennale e dispone che il termine può essere differito con decreto del Ministro dell'interno, d'intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, in presenza di motivate esigenze.

La conferenza Stato-città ha inoltre approvato:

  • il riparto del FSC 2022, che vedrà significativi incrementi di risorse per gli interventi di rafforzamento dei servizi sociali, del servizio di trasporto alunni disabili e degli asili nido, nonché per l'incremento delle risorse a ristoro del taglio a suo tempo operato con il dl n. 66 del 2014. Il riparto assicura inoltre che nessun Comune contribuisca alla perequazione, che a sua volta procede nel suo percorso, come previsto dalla progressione annuale;
  • il riparto di circa 208 milioni di euro per il ristoro delle perdite registrate sul gettito dell'addizionale comunale all'Irpef per effetto delle agevolazioni statali sulla produttività del lavoro e sulla cedolare secca sugli affitti. 
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