Commercialisti: no al visto di conformità per i revisori
Con articolo pubblicato ieri 2 novembre sul proprio sito internet il CNDCEC informa della audizione in Senato durante la quale si chiede di "Ripristinare l’originaria platea dei soggetti abilitati alla trasmissione delle dichiarazioni annuali, e, quindi, all’apposizione del visto di conformità sulle dichiarazioni trasmesse, senza estenderla ai revisori legali".
Visto di conformità e revisori legali: il dissenso dei Commercialisti
Questo è una delle richieste formulate dal Consiglio nazionale dei commercialisti nel corso di un’audizione tenutasi presso le commissioni Finanze, Tesoro, Lavoro e Previdenza sociale del Senato in merito alla conversione in legge del decreto-legge recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili
Secondo quanto riporta la notizia il consigliere nazionale Maurizio Postal ha dichiarato: “Gli iscritti nel registro dei revisori legali non possiedono la specifica competenza in materia fiscale e tributaria necessaria per attestare la sussistenza dei presupposti che danno diritto alle detrazioni d’imposta richieste dai contribuenti nelle dichiarazioni annuali. Si pensi, solo per fare un esempio, alle verifiche in merito alla spettanza delle detrazioni edilizie, tra cui il superbonus del 110 per cento, caratterizzate da una notevole complessità della relativa disciplina istitutiva. A differenza dei professionisti iscritti negli albi dei commercialisti e dei consulenti del lavoro già abilitati al rilascio del visto di conformità, gli iscritti nel registro dei revisori legali non sono peraltro sottoposti alla vigilanza di un ordine professionale né al rispetto delle cogenti norme deontologiche espressamente previste per ciascuna delle due predette professioni”.
L'articolo di cui si tratta specifica inoltre che la richiesta dei commercialisti di esclusione dal novero dei soggetti abilitati gli iscritti nel registro dei revisori legali è finalizzata anche ad “evitare quindi ai contribuenti l’irrogazione di sanzioni per l’indebita fruizione di deduzioni e detrazioni fiscali dovuta ad errori nelle valutazioni effettuate in sede di rilascio del visto di conformità dal professionista incaricato, nonché di garantire il legittimo affidamento dei contribuenti nella correttezza delle dichiarazioni in cui è richiesta l’apposizione del visto di conformità”.
Per i dettagli della audizioni in Senato scarica qui il documento completo del CNDCEC
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